


Togliete tutto a un architetto, (e ormai sembra che ci stia prendendo molto sul serio visti i chiari di luna a cui siamo sottoposti) ma non toglietegli mai carte, matite e colori.
Il disegno con quello spazio immateriale e ossessivo che sembra crearsi intorno a ogni autore al lavoro sono l’ultima frontiera a quella faticosa ricerca del silenzio e della sperimentazione che viene erosa quotidianamente e che lascia perennemente scontenti.
L’album da disegno diventa l’isola in cui rifugiarsi, l’amata a cui confidare sogni sfrontati, il volo azzardato verso quegli strati di atmosfera che potrebbero carbonizzarti le ali, la semplicità di un attimo e di un gesto, l’intuizione fulminante che rende ebbri di felicità, il suggello di un’emozione che diventerà poi spazio.
Cherubino Gambardella appartiene a quella lunga genia di autori europei che non può fare a meno di questo strumento antico perché sarebbe come recidere il legame con qualcosa di profondo e d’irriducibile con la propria storia personale e, insieme, con una tradizione che non sarebbe giusto negare.
Da anni Gambardella salta di formati, scale, carte senza quella ossessività propria di quegli autori che usano lo stesso libretto tutta la vita catalogando ogni scarabocchio prodotto, ma aggredendo la creazione con manualità pastosa e il gusto di chi mette tutto sempre in discussione senza bearsi troppo del risultato finale.
Nei montaggi che si combinano per accumulo assommando frammenti dell’amata Napoli in un volo vertiginoso tra altissimo e superpopolare, con lacerti di mondi classici dimenticati e resti archeologici di matrici moderne, ritroviamo la passione vorace e generosa che questo autore ha per l’architettura, tutta l’architettura che nutre il suo mondo e le visioni che si muovono indistintamente tra segno e spazio costruito.
Non esiste compiacimento sterile nei disegni di Gambardella ma piacere, tanto piacere, e consapevolezza che disegnare serve per progettare e pensare lentamente, tra se e sé, finalmente.
Quindi lasciate disegnare l’architetto, perché sarà un regalo innocente per tutti!
LUCA MOLINARI
con il contributo di:
Info
Mostra a cura di
Maurizio Siniscalco
Grazie
Alfredo Aloisi
Fiamma Capua
Sily Parisio
Organizzazione
> ArteAs
> IVB – Instituto Vital Brazil
> UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro
Coordinamento Generale
Marco Polito
Allestimento
Józef Czerw
Ufficio stampa / info
ArteAs