


La mostra di Queiroga incarna la complessa visione etica di Nietzsche, la coniugazione esistenziale e spirituale del concetto di “oblio-memoria”, attraverso il potenziale attivo della forza artistica. Dolore e aria, volo alla deriva e arte, mare e isola, vento e anima… Le sue opere sono solo alcuni degli elementi simbolici, metaforici e filosofici che sono reinventati dalla lirica odissea estetica della sua produzione artistica.
Questa odissea ricorda la parola tedesca “Fernweh”, la cui definizione rimanda al concetto opposto di “casa felice”, l'attrazione nomade alla condizione di viaggiatore, alla voglia di viaggiare all’infinito e per terre lontane. Questi concetti costituiscono le fondamenta per la ricerca di un riparo, una vera casa vista in lontananza, sospesa al flusso e al movimento della vita. Stiamo indotti al viaggio dagli incroci tra i vari stadi della vita e del lavoro dell'artista. Come si potrebbero separare? E perché dovremmo? Ci poniamo spesso questa domanda: dove comincia l'orizzonte amplificato dell'oceano in questa mostra? Inoltre, quando comincia questa trasformazione concettuale, poetica ed esistenziale che rivela simultaneamente la vita dell'artista e la sfera rivelatrice della forza del suo lavoro artistico nel mondo contemporaneo? Non sono queste stesse forze esistenziali a introdurci verso nuovi possibili orizzonti nell'arte contemporanea?».
LUIZ GHUILERME VERGARA
con il contributo di:
Info
Mostra a cura di
Maurizio Siniscalco
Grazie
Alfredo Aloisi
Fiamma Capua
Sily Parisio
Organizzazione
> ArteAs
> IVB – Instituto Vital Brazil
> UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro
Coordinamento Generale
Marco Polito
Allestimento
Józef Czerw
Ufficio stampa / info
ArteAs